Andava fiero di quella macchina. Era un vero gioiello. La domenica mattina la lavava accuratamente passandoci la cera e dentro era un vero gioiello. Una bomboniera.
Una domenica sedeva sulla veranda, e mentre si godeva una birra e la visione del suo bolide, sentì una voce. Era una donna che gli chiese cos'era quella macchina.
"Nulla". Rispose lui. Ma non si era accorto che quella donna era un monumento alla bellezza. Lei se ne accorse e si piazzò davanti lui. Si guardarono per un periodo incerto. "Vuoi fare un giro?"
Uno sguardo silenzioso per dire si.
In macchina sulle colline, era un sogno. Si fermarono, e si sdraiarono sull'erba. Il sole baciava le loro teste, e da lontano si sentiva una melodia dolce. Sembrava fatto apposta. Una situazione incredula, un qualcosa in cui credere.
Si baciarono a lungo, e fu bello.
Era un giorno qualsiasi, che il sole decise così di far incontrare due anime solitarie.
Mia cara, non aver paura il mondo non ha paura di noi, e noi siamo più o meno lontani dalle nostre incertezze. Noi siamo privilegiati, siamo già arrivati, adesso possiamo allungare le mani e prendere il destino, acchiappare la vita e finalmente sognare.
Domani è un altro giorno, e io sarò libero. Pensò e mise in moto l'auto, fuggendo da ogni luogo, situazione e incontri ravvicinati del terzo tipo.
ma ci vuoi mettere almeno un pompino o no?
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